Processo a carico di Li Vigni, 15 anni la richiesta del P.M.

Redazione
0
15 anni e 3 mesi di reclusione la richiesta di condanna avanzata dal Pubblico Ministero Paolo Bianchi nei confronti Vincenzo Piero Li Vigni, imputato per tentato omicidio, rapina aggravata ed evasione dagli arresti domiciliari.
Durante il corso dell'udienza che è stata celebrata in data 12 febbraio davanti al Collegio presieduto dal Presidente Vito Marcello Saladino, le parti civili si sono associate alla richiesta avanzata dal Pubblico Ministero, l'avvocato Antonino Giustiniano -che assiste la vittima Davide Russo- ha chiesto risarcimento danni quantificati in euro 96.000.
La difesa, rappresentata dall'avvocato Pietro Marino, ha avanzato richiesta per la riqualificazione del capo di imputazione da tentato omicidio in lesioni gravi e, non sussistendo la rapina aggravata impropria, ha avanzato richiesta anche per questo reato la riqualificazione in violenza privata, contestando tutte le aggravanti e richiedendo concedersi le attenuanti generiche prevalenti, o almeno equivalenti alle contestate aggravanti per via del comportamento processuale dell’imputato che ha chiesto scusa alla vittima.

I fatti fanno riferimento alla notte tra il 14 e il 15 giugno del 2023, quando Vincenzo Piero Li Vigni, insieme al minore F.V.D. si rendeva protagonista del pestaggio ai danni di Davide Russo, un ragazzo disabile affetto da idrocefalia, mentre quest'ultimo si accingeva ad acquistare sigarette presso un distributore automatico sito in c/da Cuore di Gesù.
Durante il corso dell’esame dell’imputato, Li Vigni aveva chiesto scusa alla vittima asserendo che non era sua intenzione rapinarlo, né ucciderlo, e di non aver avuto contezza della sua disabilità ben chiarendo che sarebbe nato tutto da un equivoco e da uno scambio di persona dovuto al fatto che un soggetto non identificato ma con le stesse generalità del padre G.L.V. contattava tramite Messenger la sorella di Vincenzo riferendo oscenità e messaggi di natura a sfondo sessuale.
Fu l'imputato che sentendo conversare telefonicamente la sorella con l'omonimo del padre, decise con la sorella di dargli un appuntamento per capire di chi si trattasse.
L'appuntamento veniva dato nello stesso luogo dove si trovava Davide Russo con il riferimento a una Fiat Punto con un faro anteriore rotto, e la coincidenza vuole che pure Davide Russo possegga lo stesso tipo di macchina anch'essa con il faro rotto.
Li Vigni andava all'appuntamento con il minore F.V.D. dove trovava Davide Russo al quale avrebbe chiesto di smettere di disturbare la sorella, e la risposta di Russo sarebbe stata non conosco te, pensa tua sorella.
Li Vigni sentendosi preso in giro, lo riempiva di botte, gli sequestrava le chiavi dell'auto e dopo un giro con lo scooter attorno la macchina, le avrebbe lasciate sfilare, a suo dire, dalla tasca.
Tuttavia, Li Vigni ha chiesto scusa alla vittima asserendo che non era sua intenzione rapinarlo, né ucciderlo, e di non aver avuto contezza della sua disabilità.

Sarà data lettura del dispositivo di sentenza il prossimo 19 febbraio.

Posta un commento

0Commenti

Posta un commento (0)