Marsala, rapina a due coniugi: la Cassazione annulla sentenza di appello

Redazione
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È del 14 febbraio l’esito dell’udienza in Cassazione che ha visto impegnato l’avvocato Luisa Calamia (intervenuta per un errore nel decreto di fissazione udienza in appello, in particolare se celebrare udienza pubblica o trattazione scritta) davanti la Seconda Sezione del Supremo Collegio in difesa di Maltese Giancarlo, imputato per una rapina avvenuta a Marsala all’interno dell’abitazione di due anziani coniugi.
La Corte Suprema di Cassazione ha annullato senza rinvio, trasmettendo gli atti alla Corte di Appello, la sentenza con cui il 46enne pregiudicato marsalese è stato condannato, sia in primo che secondo grado, a otto anni di carcere per rapina e lesioni personali gravi.
Significa che il giudizio di secondo grado, essendo stato avvolto da questa nullità, dovrà ripetersi non solo in virtù non solo della corretta applicazione della legge penale per consentire all'appellante il diritto di difesa, ma soprattutto anche dal punto di vista della valutazione dell'esistenza o meno della condotta delittuosa dell'imputato.
Nel frattempo, Maltese è agli arresti domiciliari da nove mesi in una comunità.
Presente in Cassazione la parte civile rappresentata dall’avvocato Duilio Piccione.

I fatti fanno riferimento al 22 settembre 2022 quando, secondo l’accusa, Maltese riusciva a fare irruzione nell’appartamento di due anziani scaraventando a terra e picchiando brutalmente la donna, per costringere il marito a indicare dove custodissero oro e gioielli. Giunto sul posto il figlio della il figlio dei coniugi, veniva anche lui picchiato, e gli veniva strappata la collana d’oro che indossava.
Al Pronto soccorso del nosocomio marsalese, l’anziana giungeva con prognosi riservata sulla vita, le venivano riscontrati una emorragia al capo, la frattura di diverse costole e versamento pleurico.
Oltre alla pena detentiva, Maltese era stato condannato dal G.u.p. Chiara Vicini anche al risarcimento danni, da quantificare in sede civile, in favore delle vittime con una provvisionale di ero 5.000 per ciascuna parte civile. La condanna veniva poi confermata in appello, e all'esito dell'udienza in Cassazione del 14 febbraio 2025, annullata.

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